|
|
| 
Non ho bocca, e devo urlare (I Have No Mouth, and I Must Scream) è un racconto di fantascienza di Harlan Ellison. È stato pubblicato per la prima volta in lingua originale nel marzo del 1967. Ha vinto il premio Hugo come miglior racconto breve. Ellison ha scritto il racconto in una sola notte nel 1966. Il titolo della storia e l'ispirazione per la stessa deriva dal disegno di un suo amico, William Rotsler. TRAMA La storia, a metà tra la fantascienza e l'horror, è ambiantata in un universo distopico dove la razza umana è stata interamente sterminata da un supercomputer chiamato AM. AM ha lasciato in vita solamente cinque esseri umani che grazie alle sue capacità può far vivere praticamente in eterno.
I cinque vivono sottoterra in uno sterminato complesso, il solo ambiente abitabile rimasto. Il computer ha un odio smisurato per il gruppo, e usa tutti i suoi poteri per torturarli continuamente. AM impedisce inoltre loro anche di togliersi la vita.
Le perversioni a cui arriva la macchina sono grandissime. I cinque vengono modificati sia nel corpo che nello spirito, sottoposti ad umiliazioni continue e a condizioni di vita impossibile per oltre 100 anni.
Questo fino a quando Ted, il narratore della storia, in un attimo di follia o di estrema lucidità, uccide gli altri quattro con dei pezzi di ghiaccio acuminati. Purtroppo per sé non riesce ad uccidersi prima di venir fermato da AM. Resterà l'unico a subire l'odio e le crudeltà del computer per l'eternità trasformato in una sorta di cosa grande e molle, gelatinosa senza più braccia, gambe, occhi e bocca (da qui il titolo) che striscia come una lumaca. |
| | |
